Dischi e Libri

copertina mamma blues

 

 

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Pubblicato nel 1985 “A bordo del Conte Biancamano” ebbe un ottimo plauso della critica. Ristampato con nuovo missaggio, copertina, foto, libretto interno e bonus track.

I quattordici brani, tutti originali eccetto due arrangiamenti di Bukka White e Sylvester Weaver, univano in un virtuale viaggio sonoro John Fahey e Athaualpa Yupanqui, Charlie Patton e la melodia italiana.

Nelle bonus track echi di Giovanna Marini , Il feroce monarchico Bava e carol inglesi.

 

 

 

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Quaranta brevi storie per altrettante vite affogate nel blues, per narrare vicende e vicissitudini dei cantanti del blues delle origini, descrivere l’esistenza trasgressiva e irriverente di questi personaggi, mescolando accuratezza filologica e dettagli romanzati, con una scrittura viva e ironica che li rende ancora attuali. Da Barbecue Bob a Peetie Wheatstraw, da Blin Blake a Jaybird Coleman, ogni bluesman rivive nel racconto di quei difficili anni, tra campi di cotone e juke joint, quando il blues non era un genere musicale, ma una via d’uscita per i neri d’America, compressi tra gli strascichi di un forte razzismo e la Grande Deprsssione.

Le loro storie di uomini spesso rompiballe, contrabbandieri e grandi bevitori si amalgamano col variopinto e colorato mondo che girava attorno al blues degli anni Venti e Trenta nel sud degli Stati Uniti. Un microcosmo fatto di liti, passioni, ma anche di tenerezze e gioie: tra lenti fiumi, treni sculettanti, piantagioni assolate e malfamati quartieri cittadini dal whiskey facile.

Il libro è in vendita nelle principali librerie, anche on line.

 

laughin

Roberto Menabò: vocal and acoustic guitar
Gianandrea Pasquinelli: harmonica
Bernard Costello: vocal and guitar on “Mr.Tax Collector

LAUGHING THE BLUES   

Mean Old Frisco (A.Crudup) 3’27

From Four Until Late (R.Johnson) 3’49         (play)

Two Steps From Sunflower N.2 (R.Menabò) 1’58

Corn Flakes For Breakfast (R.Menabò) 4’50
Sunday Morning Dance (R.Menabò) 2’29

Do Lord Remember Me (Trad. arr.R.Menabò) 4’10
Dust My Broom (R.Johnson) 4’12
Stack’O’Lee Blues (trad.arr.R.Menabò) 3’20
Saturday Night Stomp (R.Menabò) 2’32
Come On In My Kitchen (R.Johnson) 3’21

Sunshine On The Yazoo (R.Menabò) 2’54      (play)

Irene (Leadbelly) 1’25
Barber Shop Rag (R.Menabò) 1’30
Mr.Tax Collector (B.Costello) 4’52
Santa Claus Blues (R.Menabò) 3’30

 

profumoRoberto Menabò: vocal, acoustic guitar

Gianandrea Pasquinelli: harmonica
Guido Leotta: sax, flute
Alessandro Valentini: trumpet, flugelhorn
Fabrizio Tarroni: fiddle

 

IL PROFUMO DEL VINILE       

Slawitz E Il Treno (R.Menabò) 2’26     (play)
Mean Old Frisco (A.Crudup) 2’24
Dockery Blues (R.Menabò) 6’36
St.James Infirmary (Trad.arr.R.Menabò) 3’52
Sunrise On The Tallahatchie (R.Menabò) 4.01
Farrel Blues (H.Sims) 3’00
Alba (R.Menabò) 2’20
Diddy Wa Diddy (A.Blake) 2’20         (play)
IR2256 (R.Menabò) 2’26
Dagda Two Step (R.Menabò) 1’40
When The Circle Be Unbroken (Trad.arr.R.Menabò) 3’48
Guitar Rag (S.Weaver) 2’47
Troubled In Mind (R.Jones) 3’26 (play)
Volante Finto (R.Menabò) 2’08
Mr.Charlie In Chicago (R.Menabò) 3’22
Barbiere Nadir Rag (R.Menabò) 1’24

 copertina_fronte per post IL BLUES HA UNA MAMMA BIANCA

Tra i ruggenti anni ’20 e la Grande Depressione, negli Stati Uniti ci furono parecchi musicisti bianchi, soprattutto negli stati lambiti dagli Appalachi, che suonarono dell’ottimo ed intenso blues. Era un blues che mescolava l’idioma afroamericano con la cultura popolare bianca, rendendolo così interessante ed intrigante.

La maggior parte di loro sono caduti nel dimenticatoio e il libro riporta alla luce la storia e la tecnica strumentale di una ventina di loro, tra il rigore filologico ed il piacere del racconto. Anche senza l’appeal trasgressivo dei blues singer di colore, questi personaggi hanno condotto comunque una vita aspra e trasgressiva, appassionata e carnale come per Frank Hutchison dal viso stralunato, Dock Boggs l’anarchico testa balorda, Gwin Foster che inzuppava l’armonica nel whisky e altri compagni di ventura

La Collinetta 2019   pag.206     €12

 

 

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 MESDAMES A 78 GIRI

Venti mesdames di colore che incisero, nei primi decenni del Novecento, vibranti blues pubblicati in scoppiettanti e rugosi 78 giri riservati ai negri, e per questo chiamati race records 

Venti storie che raccontano la loro vita tormentata e trasgresssiva ma anche inebriata di profumi vivaci. Alcune di loro ottennero un largo successo e divennero vere dive, altre incisero pochi e sconosciuti brani ma la loro vita è stata comunque lo specchio profondo delle gente di colore, si anelle grandi città del Nord come nelle povere campagne del Sud

La Collinetta 2018   pag.150    €12